Cara Sara,
non potevo non nominarti per il Versatile Blogger Award e non sarò senz’altro l’unica.
La tua verve è insuperabile!!!:-)
Vuoi un’altra motivazione? Genuinità .. spero tu gradisca.
Un abbraccio
Primula
primula che carina, iloveyouuu!
no, figurati … sei ovviamente la prima che mi manda in nomination sul red carpet!!
ti ingrazio davvero tantissimo per il caro pensiero …
la nina aspettava con ansia che qualcuno dimostrasse apprezzamenti, … anche perchè è stata lei stessa a scattare la foto in stile “poppinsiano”!!
grazie mille, my dear primrose!!
non so se esporrò però davvero il doblone del versatile, … mi piacerre elaborarne uno mio proprio … se me lo consenti …!!
intanto un gelido, vista la stagione [non di certo gli umori …] bes!!
siamo così lieti di avere qui tra noi il nostro viaggiatore preferito, ossia il caro signor giacomo!!
si, “mise” si scrive proprio così …
mi piace però sfruttare questo suo “dubbio” orografico, per citare un altro “mise” che ci piace assai …
ve lo spiattello così:
la MISE EN ABYME !!
cito wiki: W
Mise en abyme (scritto anche mise en abîme) possiede diversi significati nell’ambito artistico e nella teoria della letteratura. Il termine trae origine dal francese e significa letteralmente “collocato nell’infinito” o “collocato nell’abisso”.
Nell’arte occidentale, “mise en abyme” indica una tecnica nella quale un’immagine contiene una piccola copia di se stessa, ripetendo la sequenza apparentemente all’infinito. Il termine ha origine in araldica, dove descrive uno stemma che appare come uno scudo al centro di uno scudo più grande. Vedi anche effetto Droste.
Nel cinema, il significato di “mise en abyme” è simile a quello delle arti figurative, includendo però anche quello di “sogno nel sogno”. Per esempio, un personaggio si sveglia da un sogno e più tardi scopre che sta ancora sognando. Attività simili al sogno, come stati di incoscienza e realtà virtuale, vengono anch’esse definite “mise en abyme”.
Nella critica letteraria, “mise en abyme” indica un particolare tipo di “storia nella storia”, in cui la storia raccontata (livello basso) può essere usata per riassumere o racchiudere alcuni aspetti della storia che la incornicia (livello alto). Il termine viene usato nel decostruzionismo e nella critica decostruzionista come paradigma della natura intertestuale del linguaggio, del modo in cui il linguaggio non raggiunge mai i fondamenti del reale, perché sempre si riferisce ad altro linguaggio, che a sua volta si riferisce ad altro linguaggio, all’infinito.
CI PIACEEEEEE!!
GRAZIE, SIGNOR GIACOMO, PER AVER GETTATO UNA PIETRA NELLO STAGNO!!
e, mi raccomando, NON-SMETTA-MAI-DI-SCRIVERE[E-DI-FARE-FOTO]PER NOI!!
4 commenti
Comments feed for this article
8 ottobre 2013 a 13:31
primula
Cara Sara,
non potevo non nominarti per il Versatile Blogger Award e non sarò senz’altro l’unica.
La tua verve è insuperabile!!!:-)
Vuoi un’altra motivazione? Genuinità .. spero tu gradisca.
Un abbraccio
Primula
8 ottobre 2013 a 15:29
saragiroli
primula che carina, iloveyouuu!
no, figurati … sei ovviamente la prima che mi manda in nomination sul red carpet!!
ti ingrazio davvero tantissimo per il caro pensiero …
la nina aspettava con ansia che qualcuno dimostrasse apprezzamenti, … anche perchè è stata lei stessa a scattare la foto in stile “poppinsiano”!!
grazie mille, my dear primrose!!
non so se esporrò però davvero il doblone del versatile, … mi piacerre elaborarne uno mio proprio … se me lo consenti …!!
intanto un gelido, vista la stagione [non di certo gli umori …] bes!!
8 ottobre 2013 a 20:40
Nicola Losito
😀
😀
Perfetta la tua mise (si scrive così?)
Nicola
9 ottobre 2013 a 17:25
saragiroli
siamo così lieti di avere qui tra noi il nostro viaggiatore preferito, ossia il caro signor giacomo!!
si, “mise” si scrive proprio così …
mi piace però sfruttare questo suo “dubbio” orografico, per citare un altro “mise” che ci piace assai …
ve lo spiattello così:
la MISE EN ABYME !!
cito wiki: W
Mise en abyme (scritto anche mise en abîme) possiede diversi significati nell’ambito artistico e nella teoria della letteratura. Il termine trae origine dal francese e significa letteralmente “collocato nell’infinito” o “collocato nell’abisso”.
Nell’arte occidentale, “mise en abyme” indica una tecnica nella quale un’immagine contiene una piccola copia di se stessa, ripetendo la sequenza apparentemente all’infinito. Il termine ha origine in araldica, dove descrive uno stemma che appare come uno scudo al centro di uno scudo più grande. Vedi anche effetto Droste.
Nel cinema, il significato di “mise en abyme” è simile a quello delle arti figurative, includendo però anche quello di “sogno nel sogno”. Per esempio, un personaggio si sveglia da un sogno e più tardi scopre che sta ancora sognando. Attività simili al sogno, come stati di incoscienza e realtà virtuale, vengono anch’esse definite “mise en abyme”.
Nella critica letteraria, “mise en abyme” indica un particolare tipo di “storia nella storia”, in cui la storia raccontata (livello basso) può essere usata per riassumere o racchiudere alcuni aspetti della storia che la incornicia (livello alto). Il termine viene usato nel decostruzionismo e nella critica decostruzionista come paradigma della natura intertestuale del linguaggio, del modo in cui il linguaggio non raggiunge mai i fondamenti del reale, perché sempre si riferisce ad altro linguaggio, che a sua volta si riferisce ad altro linguaggio, all’infinito.
CI PIACEEEEEE!!
GRAZIE, SIGNOR GIACOMO, PER AVER GETTATO UNA PIETRA NELLO STAGNO!!
e, mi raccomando, NON-SMETTA-MAI-DI-SCRIVERE[E-DI-FARE-FOTO]PER NOI!!